CHE COS’È ?
È una detrazione dall’imposta rivolta principalmente alle persone fisiche, quindi l’Irpef (ma, in alcuni rari casi, che vedremo nel dettaglio, anche alle società), del 110% di alcune spese sostenute tra il 1/07/2020 e il 30/06/2022 (se a quella data i lavori sono stati eseguiti almeno al 60%, il superbonus si prolunga fino al 31/12/2022).
Un esempio: la spesa per i lavori che rientrano nel Superbonus è di € 10.000? La cifra che avrò indietro detraendola dall’imposta sarà di € 11.000, che otterrò in 5 rate annuali (non in 10 come per i bonus ristrutturazione già esistente e tutt’ora vigenti). Ovviamente, per poter recuperare questi soldi occorre non solo avere l’imposta, ma che questa sia sufficiente per recuperare la detrazione. Per fare un esempio: se io ho una capienza d’imposta di € 3.000 annui, e la rata annua di rimborso è € 7.000, recupero solo € 3.000.
COME FUNZIONA
Circa l’82% degli edifici residenziali italiani è stato costruito tra gli anni ’50 e ’70 ed è un ‘colabrodo’ dal punto di vista energetico: questo bonus, quindi, è molto invitante. I lavori, però, devono portare a un miglioramento di 2 classi energetiche (una se l’immobile è già nella penultima classe possibile). La classe top è la A4, mentre la G, che rappresenta circa il 50% degli edifici residenziali, è la peggiore. Per questo bisogna attenersi a procedure, limiti tecnici e di spesa e condizioni rigorose che non sono sempre facili da rispettare e che, se parzialmente disattesi, potrebbero non dare diritto alla detrazione. Bisogna capire a priori se si potrà conseguire il risultato finale attraverso le modalità richieste e non rischiare di scoprire, a fine lavori, che il Superbonus non verrà concesso o lo si potrà ottenere solo in parte perché, per esempio, insieme agli interventi agevolati al 110% si sono eseguiti anche lavori con bonus solo al 50%.
COME USUFRUIRNE
Prima di tutto bisogna incaricare un tecnico specializzato, accreditato certificatore energetico, che, dopo aver analizzato con una strumentazione apposita l’immobile durante un sopralluogo, elabora uno studio di fattibilità completo di analisi, misurazioni, rilievi, indagini, confronti, controlli e diagnosi energetiche indispensabili per verificare se ci sono tutti i requisiti minimi richiesti dalla detrazione. Come trovare il certificatore energetico? Regioni come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche e Sicilia e la Provincia autonoma di Trento hanno Albi ed Elenchi di certificatori energetici accreditati, da consultare anche sul sito di ogni Regione. Oppure, si possono contattare gli Ordini e i Collegi professionali (ingegneri, architetti e geometri) del proprio Comune e chiedere i nominativi dei tecnici certificatori. Il tecnico verifica che si può ottenere il Superbonus? Allora si parte con il progetto preliminare e il cosiddetto APE ante operam, (Attestato di Prestazione Energetica che definisce prestazione e classe energetica di partenza dell’immobile). Quindi si passa al progetto definitivo e all’esecuzione dei lavori, finiti i quali, si redige l’APE post operam che, fotografando le prestazioni dell’edificio dopo gli interventi, deve attestare che ci sia stato il miglioramento delle 2 classi energetiche richiesto per accedere al Superbonus. Una cosa che è importante sapere prima di iniziare: se dalle verifiche iniziali risulta impossibile il miglioramento di 2 classi energetiche o se si desiste a causa di troppi ostacoli, le spese dello studio di fattibilità vanno comunque pagate e non si possono detrarre.