Ma cos’è esattamente, perché è ritornato in auge e come si può adattare un materiale preistorico nelle costruzioni odierne?
La terra cruda è sicuramente uno dei materiali da costruzione più antichi di cui abbiamo testimonianza. Pensate che le scoperte riportano all’8000 a.C. Essa è composta di argilla e inerti naturali lasciata semplicemente a essiccare all’aria.
Perché è uno dei materiali più in voga nella bioarchitettura
- La terra cruda è un materiale 100% naturale
- non serve energia per produrla
- non ha bisogno di cottura
- è facilmente reperibile
- è economica (quindi perfetta nei paesi poveri del mondo)
- è riciclabile per un numero infinito di volte.
Pensate che per produrre, trasportare e lavorare la terra cruda ci vuole circa l’1% dell’energia che viene impiegata per il cemento armato.
Qual è la sua peculiarità
- È un materiale traspirante, quindi in grado di migliorare il clima interno degli edifici
- ha la capacità di assorbire l’umidità quando è in eccesso nell’ambiente e rilasciarla gradualmente quando l’aria è troppo secca
- nello stesso modo regola la temperatura interna
- neutralizza gli odori e gli agenti inquinanti nell’aria
- è atossica e anallergica
- è fonoassorbente
- evita la formazione di muffa e di condensa
- riduce l’elettrosmog
Quali sono i possibili svantaggi
In realtà non ci sono degli svantaggi sul prodotto in sé. Bisogna stare attenti al dilavamento per via delle piogge perché è un materiale che teme l’acqua, ma ci sono comunque delle tecniche per affrontare il problema.
Non c’è una normativa univoca che ne regola l’utilizzo per via del fatto che la sua composizione varia a seconda del luogo di estrazione. Inoltre, pur essendo un materiale che c’è da sempre in natura, attualmente si è persa la capacità di lavorarlo e risulta difficile, in alcune parti del mondo e quindi anche in Italia, trovare delle imprese specializzate. La manodopera per questo motivo è causa dell’aumento del suo costo di circa un 30%.
Come si presenta
La terra cruda ha come base il color terra quindi marrone. Però gli intonaci di finitura sono quelli che servono per coprire la base e dare l’effetto materico oltre che a colorare. La finitura varia a seconda della tecnica e dello strumento utilizzato. I colori invece, essendo realizzati con pigmenti naturali, sono limitati, ma tutti bellissimi e dalle tonalità morbide.
Qual è il suo impiego oggi
Esattamente come una volta, all’impasto di argilla e inerti naturali basta aggiungere acqua per realizzare mattoni, massetti, intonaco di finitura o di rasatura, superfici continue e pigmenti colorati.
Ci sono tantissime tecniche costruttive: le più conosciute sono l’Adobe e il Pisé. La prima è una tecnica per realizzare i mattoni, dove la terra compressa viene lasciata essiccare al sole; mentre la seconda realizza delle intere pareti portanti o di tamponamento solitamente con aggiunta di paglia nell’impasto.
Queste tipologie di prodotto possono essere impiegate nella costruzione dove sicuramente trova maggiore spazio, ma anche nella ristrutturazione.
Ho ristrutturato casa ed ho impiegato la terra cruda per gli intonaci interni delle pareti perimetrali (considerate che la mia casa è esposta su quattro lati). In questo modo ho isolato maggiormente l’appartamento ed ho ridotto gli sbalzi termici.
Come finitura ho scelto una spatolatura molto morbida e come colore il bianco vivo, che riflette i colori della luce durante le ore e le stagioni. Non è mai uguale a se stesso ed è questa la sua bellezza. Quelle pareti sono belle da vedere e molto piacevoli al tatto. L’aria che respiro sembra più pura e mia figlia allergica non si stropiccia gli occhi quando è in casa e dorme tutta la notte.