In legno massello
È quello tradizionale, costituito da tavolette fatte con un unico blocco in legno massiccio il cui spessore elevato (tra 1 e 2,2 cm) lo rende il più pregiato e duraturo, perché può essere levigato e rigenerato con nuove finiture molte volte, in media fino a 8.
Il massello è il parquet più stabile?
Non è detto. Essendo soggetto a tensioni e movimenti e sensibile a variazioni di calore e umidità, può deformarsi. E poiché più grandi sono le tavole più è soggetto alle deformazioni, si tende a usare i formati di dimensioni contenute.
Quali sono i tempi di posa?
Se il legno massello è grezzo (esiste anche già finito), nella posa incollata, inchiodata o a secco su sabbia i tempi sono lunghi, circa 1 mese: va fatto acclimatare e stabilizzare per giorni dove verrà posato e poi fatto levigare e finire in opera con vernice, olio o cera.
Il parquet prefinito
Dall’aspetto identico al massello, è costituito da elementi già levigati e verniciati in fase di produzione, con il plus di poter essere posati rapidamente senza tempi d’attesa, polvere e disagi, e di essere quasi subito calpestabili. Spesso definito 'tecnologico', viene realizzato con 2 o 3 strati: lo strato a vista è in legno nobile, mentre lo strato di supporto dà equilibrio e stabilità al parquet, anche quando gli elementi sono molto grandi.
Si può posare sul pavimento preesistente?
Sì, i più indicati sono quelli a 2 strati e i più innovativi sono spessi solo 5 mm, potendo rivestire anche pareti e mobili come una seconda pelle. I prefiniti, inoltre, sono compatibili con il riscaldamento a pavimento.
Si può rilevigare?
Certo, fino a 2-3 volte se è di qualità certificata, verificabile dalla scheda prodotto che il fornitore ha l’obbligo di consegnare al cliente. E grazie alla resistenza delle finiture last generation, l’intervento oggi ha un carattere straordinario e potrebbe essere necessario solo dopo moltissimi anni dalla sua posa.
Si può trattare in superficie?
Sì, sia con eco-vernici igienizzanti e a zero emissioni, sia con lavorazioni tattili dello strato nobile, con appositi macchinari per rendere più materica la superficie, come la spazzolatura o la piallatura che crea ondulazioni e avvallamenti dinamici.