Il pilastro del salotto (prima inglobato in una parete), da vincolo è diventato uno spunto progettuale: lo spazio tra questo elemento portante e il muro della cucina è stato sfruttato con un piano in cartongesso portante che serve da scrittoio.
La zona cottura, sviluppata su due pareti fronteggianti, è organizzata all’interno di una sorta di ‘cubo’ passante che dall’ingresso conduce alla zona pranzo, chiuso da una porta in ferro e vetro disegnata dall’architetto, per far passare
la luce dal living al locale cieco.
La zona giorno è un unico maxi locale in cui ogni area è sottolineata da un elemento distintivo: per caratterizzare il pranzo è stata realizzata una parete curva con nicchia centrale per esporre una collezione di piatti.
La padrona di casa voleva un salotto elegante, funzionale ma anche insolito, così l’architetto ha suggerito una serie di mobili e complementi ‘leggeri’ e facili da spostare. I pezzi cult? La poltrona sospesa e il tavolino sdoppiabile.
Per dare più luce e personalità all’ambiente, le pareti sono state dipinte con un raffinato smalto verde-grigio abbinato a un pavimento in grès effetto cemento, davvero elegante e... facilissimo da tenere pulito!
Anche nel servizio a disposizione degli ospiti torna il grigio, presente in soggiorno – ma in una versione più scura – sia sui rivestimenti delle pareti sia sui pensili (in parte antracite, in parte gialli). Lo stile minimal del locale è ‘scaldato’ dal piano lavabo in legno chiaro effetto grezzo.
Il progetto: la zona giorno è molto ampia, con cucina passante e zona studio. La camera padronale ha cabina armadio e bagno privato, in più c'è la camera della figlia e un secondo servizio con finestra.
Soggiorno e cucina erano ai lati opposti di un lungo corridoio. Come desiderava la padrona di casa ora c'è un’ampia zona giorno, con aree comunicanti ma distinte e la cabina armadio in camera
Una nostra lettrice ha contattato tramite il nostro sito l'architetto CF Style Carlotta Pesce di Torino perché riprogettasse la sua casa in modo più funzionale e perché rispecchiasse al meglio le sue esigenze. L'appartamento di 120 mq si presentava già con un soggiorno grande ma lontanissimo dalla cucina (nell'angolo opposto dell'abitazione), un solo bagno e 3 stanze affacciate su un lungo corridoio che partiva dall'ingresso.
Le richieste
La posizione di soggiorno e cucina faceva in modo che la maggior parte della giornata venisse passata in quest'ultima lasciando praticamente inutilizzato il living: si chiede dunque di sfruttare la zona giorno al meglio, per renderla più fruibile, e spostare la cucina, che ora è in fondo all’appartamento, nella zona notte. In più la padrona di casa sogna una camera con cabina armadio e bagno privato e vorrebbe un secondo servizio per la figlia e gli ospiti.
Il progetto
Le zone notte e giorno sono state separate inserendo in un ‘cubo’ centrale la cucina che è organizzata su due lati con basi e pensili. La cucina risulta passante perché si affaccia sia sull'ingresso sia sul pranzo. Una porta in ferro e vetro disegnata dall'architetto permette alla luce di fluire fra i vari ambienti.
La zona pranzo risulta essere di grande impatto grazie alla parete curva con nicchia centrale che riprende la forma del tavolo e lo rende punto focale.
Nella zona notte dove c'era la cucina è stato ricavato un maxi bagno ad uso esclusivo della camera padronale che, date le ampie dimensioni, si arricchisce di una grande cabina armadio collocata dietro la testata del letto.
La camera della figlia e il vecchio bagno mantengono la loro posizione ma vengono completamente ristrutturate con le nuove finiture presenti anche nel resto della casa: a terra un grès effetto pietra, sulle pareti una pittura setosa grigio-verde.
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