Stufa a pellet in
acciaio verniciato,
gestibile via wi-fi,
riscalda volumi fino a
199 m3. Modello Wall,
design Patricia Urquiola
[MCZ, ø cm 62x
125,2h da €3.480].
È in acciaio verniciato
la stufa a pellet Giselle 6
Aria, che riscalda ambienti
di 170 m3 ed è gestibile
da smartphone [Palazzetti,
cm 73x55x85h €3.525].
Porta a battente Eclisse 40:
da un lato ha il profilo in alluminio
a 40° e dall’altro è a filo muro,
da rivestire come vuoi [Eclisse,
da €1.147, maniglia esclusa].
Siamo partiti dalla stufa (le ultime puntano sul design, sono super tecnologiche e offrono elevati rendimenti) per costruire il sapore di un angolo della casa poetico e pratico. Ecco 6 stili da copiare e tutto quello che devi sapere prima dell’acquisto.
Per prima cosa fai verificare da un tecnico che la canna fumaria sia integra, a uso esclusivo della stufa e che sbocchi sul tetto: puoi rivolgerti all’Anfus (Associazione Fumisti e spazzacamini) o chiedere al produttore di stufe da cui la comprerai.
La stanza dove metti la stufa deve avere un volume di almeno 30 m3.
Per capire che potenza e resa deve avere la stufa, chiedi a un termotecnico di calcolare il ‘fabbisogno termico’ della casa: dipende dal volume, dalla struttura dell’abitazione, dal grado di isolamento, ecc. Indicativamente, per riscaldare un volume di 140 m3 (circa 48 mq con soffitti alti 3 metri) con una stufa a pellet ad aria serve una potenza termica di 6,2 kilowatt, che deve salire a 12-12,5 kilowatt per riscaldare un volume di 270-280 m3 (90-93 mq).
Se devi scaldare una stanza basta una stufa a convezione naturale, che irradia calore, o a convezione forzata, che diffonde l’aria con un ventilatore. Per scaldare più locali puoi scegliere tra: stufa canalizzata ad aria (distribuisce aria calda negli ambienti attigui e su piani diversi fino a 8-14 metri di distanza); idrostufa oppure termostufa canalizzata ad acqua (funziona come una caldaia ed è collegata all’impianto idraulico per riscaldare i radiatori); stufa ibrida che scalda sia l’aria sia l’acqua.
Valuta quale combustibile usare: la legna ha prezzi più stabili (intorno a 12-14 € al quintale), ma non consente di determinare in modo preciso la temperatura; il pellet è pratico, efficiente e salvaspazio, consente di programmare la stufa ma deve essere certificato (per esempio dal marchio ENplus A1) e costa di più (4,40 5,40 euro per un sacco da 15 kg). Esistono anche stufe ibride (dette combinate o bivalenti) che usano entrambi i combustibili.
Verifica che la stufa sia dotata dell’Energy Label (obbligatoria dal 2018) e che, in un’ottica di risparmio, sia in una delle classi di efficienza energetica migliori, la A+ e A++.
La stufa a legna o a pellet deve avere la Certificazione ariaPulita™, che attesta le emissioni e i rendimenti in base al criterio delle Stelle, da 2 a 5: maggiore è il numero di stelle, minori le emissioni e maggiore il rendimento.
Il rendimento termico della stufa (sulla scheda tecnica) deve essere pari o superiore al 90% per le stufe a pellet e all’80% per quelle a legna.
Vicino alla stufa, sulla parete perimetrale, deve esserci una presa d’aria di 10/12 cm per lato.
A installazione avvenuta, fatti rilasciare la Dichiarazione di Conformità e compilare il ‘Libretto di impianto per la climatizzazione’, obbligatori per legge.