L'esempio virtuoso a cui ispirarsi è il dammuso, antica costruzione dall’architettura organica che trovi a Pantelleria. È dotato di un tetto a morbide cupole, una primordiale opera di ingegneria idraulica di origine araba che, per ovviare alla scarsità delle piogge, ha la funzione di raccogliere l’acqua piovana e di convogliarla attraverso i pluviali in una cisterna sotterranea.
Se ti piace l’idea di riciclare l’acqua piovana ma ti frena il fatto che a casa tua quando piove la pioggia non viene smaltita correttamente (per esempio si bagna il muro), prima di adottare un sistema di raccolta può essere utile richiedere a un ingegnere edile di controllare che la pendenza del tetto e le dimensioni di grondaie e pluviali siano adeguate. Se invece non hai mai notato problemi, puoi scegliere subito il sistema che fa per te, tra questi due principali.
Il riciclo provvisorio
Se le tue esigenze idriche si limitano all’irrigazione stagionale del giardino o del terrazzo, puoi raccogliere e stoccare provvisoriamente la pioggia in una cisterna o contenitore con una capacità di circa 200-1.000 litri. Cisterne che, per integrarsi meglio in ogni contesto architettonico, oggi hanno un design moderno e salvaspazio e sembrano insospettabili vasi o anfore.
Per raccogliere la pioggia, basta collegare la cisterna al tubo di pluviale tramite un dispositivo detto deviatore che, dotato di uno speciale filtro autopulente, convoglia l’acqua piovana nel contenitore e la filtra da foglie e micro detriti.
Come fai a prelevare l’acqua raccolta? Le cisterne più nuove hanno già un innaffiatoio removibile o un rubinetto a cui collegare un tubo con lancia per l’innaffiaggio, ma se non ne fossero dotate, puoi prelevare facilmente l’acqua raccolta aspirandola con una pompa a immersione, che trovi anche nei centri per il fai-da-te.
L’impianto di stoccaggio permanente
Se vuoi spingerti oltre e riuscire a non sprecare fino al 50% dell’acqua potabile che utilizzi di solito – quella per scarico del wc e lavatrice &Co. – e stai ristrutturando casa o sei disposta ad affrontare lavori edili – puoi creare un sistema permanente di raccolta dell’acqua piovana.
Si tratta di realizzare tubazioni che dal pluviale convogliano la pioggia verso un capiente serbatoio d’accumulo, solitamente interrato quando c’è un giardino, da cui partono altre tubazioni che portano l’acqua ai punti di utilizzo. Si crea così un secondo impianto idrico, parallelo a quello già presente in casa. Prima di realizzarlo, dovrai solo decidere se utilizzare l’impianto di recupero e riuso per usi esclusivamente esterni – come l’irrigazione di piante e aree verdi (esclusi gli orti) e il lavaggio di auto, moto, bici, arredi e pavimentazioni esterne – o anche per usi interni, per esempio per lo scarico dei wc e per la lavatrice.
In quest’ultimo caso, oltre a garantire un filtraggio a più stadi e la sterilizzazione dell’acqua, l’impianto viene realizzato portando le tubazioni idrauliche anche in casa, ai punti di utilizzo che saranno nei bagni e nella zona lavanderia, se c’è. E se è vero che con queste soluzioni la casa salva moltissima acqua potabile, è pure vero che aiuterebbero anche ad attenuare gli effetti delle bombe d’acqua, limitando i flussi eccessivi di pioggia verso le reti fognarie, che si saturano sempre velocemente.